Il ruolo del familiare/caregiver
Insufficienza renale: il bisogno di supporto

Nel caso in cui si decida di effettuare la dialisi peritoneale presso la propria abitazione, il paziente sarà adeguatamente formato da un infermiere esperto finchè non si raggiungono un livello di autogestione della terapia e la sicurezza necessarie a svolgere le operazioni in completa sicurezza. Una volta a casa, sarà possibile fare la dialisi (manuale o automatizzata) in completa autonomia.

Qualora il paziente non sia autosufficiente, un familiare o un caregiver (infermiere specializzato o badante certificato) adeguatamente preparati potranno farsi carico di assisterlo in tutte le varie fasi del trattamento: di recente, anche molte badanti si sono specializzate nei trattamenti dialitici domiciliari presso i centri di riferimento per poter garantire all’assistito il supporto necessario.

Nel caso in cui si decida di effettuare la dialisi in ospedale, il paziente sarà supportato dallo staff medico ed infermieristico specializzato ogni qualvolta si recherà ad effettuare il trattamento. L’infermiere, in particolare, conoscerà la situazione clinica e personale del paziente e lo seguirà nel corso delle sedute dialitiche rendendole più familiari e meno asettiche.


Cambiamenti nella vita familiare

  • Nuove routine: assistere un familiare che soffre di insufficienza renale cronica richiede una programmazione della settimana che tenga conto sia delle necessità del paziente (dialisi domiciliare o ospedaliera) sia i vari impegni degli altri membri della famiglia. Trovare un equilibrio in questa nuova programmazione è necessario sia per il paziente che per i caregiver.
  • Un nuovo regime alimentare: persone che soffrono di insufficienza renale cronica hanno limitazioni nell’assunzione di potassio, fosforo, liquidi e sale. Organizzare i pasti richiede quindi riorganizzare il modo nel quale si cucina e si fa la spesa, tenendo presenti comunque le necessità di tutti.

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