Il 15 settembre 2016 la Conferenza Stato-Regioni, in attuazione del Patto per la Salute 2014-2016, ha approvato il Piano Nazionale della Cronicità. Questo documento, nato dall’esigenza di armonizzare a livello nazionale la presa in carico e la gestione dei pazienti cronici, ha come obiettivo quello di:
Il piano si articola in due parti: la prima recante gli indirizzi generali e gli obiettivi di Piano e la seconda dedicata ad approfondire i bisogni assistenziali specifici di determinate patologie, tra cui le malattie renali croniche e l’insufficienza renale. Per ciascuna patologia, il piano prevede dati epidemiologici, un elenco delle principali criticità dell’assistenza e la definizione di obiettivi generali, specifici, linee di intervento, risultati attesi e alcuni indicatori per il monitoraggio.
Al fine di coordinare a livello centrale l’implementazione del Piano e monitorarne l’applicazione e l’efficacia, il Ministero della Salute ha inoltre istituito una Cabina di regia, insediatasi il 24 gennaio 2018. Tra i compiti principali, quello di guidare e gestire gli interventi previsti dal Piano definendo una tempistica per la realizzazione degli obiettivi prioritari, monitorare la realizzazione dei risultati e promuovere l’analisi, la valutazione e il confronto sulle esperienze regionali e locali di attivazione di nuovi modelli di gestione della cronicità.
Attualmente solo cinque Regioni hanno recepito il Piano Nazionale della Cronicità e sono: Umbria, Puglia, Lazio, Emilia Romagna, Marche. Altre regioni, come per esempio la Toscana, il Piemonte e la Lombardia hanno deciso di produrre propri atti in coerenza con il Piano Nazionale.
Di seguito, il link al sito del Ministero della Salute che contiene il testo completo del Piano Nazionale della cronicità:
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